Gualdo Cattaneo, immerso nei boschi e arroccato sulle pendici dei Monti Martani, è il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
Gualdo Cattaneo è una finestra arroccata alle pendici dei Monti Martani che si apre sull’orizzonte esteso di vigneti ed uliveti della Valle Umbra e della Val Tiberina.
Gualdo Cattaneo, immerso nei boschi e arroccato sulle pendici dei Monti Martani, è il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
Gualdo Cattaneo è una finestra arroccata alle pendici dei Monti Martani che si apre sull’orizzonte esteso di vigneti ed uliveti della Valle Umbra e della Val Tiberina.
Gualdo Cattaneo, immerso nei boschi e arroccato sulle pendici dei Monti Martani, è il cuore di un sistema di castelli e costruzioni medievali che si configurano come un vero e proprio sistema difensivo che gli vale l’appellativo di “borgo dei castelli”.
Gualdo Cattaneo è una finestra arroccata alle pendici dei Monti Martani che si apre sull’orizzonte esteso di vigneti ed uliveti della Valle Umbra e della Val Tiberina.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa. La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio e la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
Visita Gualdo Cattaneo tra le chiese antiche ed i molti castelli che spiccano sulle vette delle sue dolci colline.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa. La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio e la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
Visita Gualdo Cattaneo tra le chiese antiche ed i molti castelli che spiccano sulle vette delle sue dolci colline.
I primi documenti riguardanti la sua fondazione risalgono al 975 quando l’imperatore Ottone II di Sassonia la diede in feudo al conte germanico Edoardo Cattaneo, cui è intitolata la via principale del centro storico. Il nome del borgo è l’unione di due parole: Wald, parola tedesca che significa “selva, bosco” e dal nome del fondatore, il conte Edoardo Cattaneo.
Il centro storico è per gran parte cinto da mura e si sviluppa in un fitto intreccio di vicoli, scalinate, orti pensili e viottoli. Nella piazza principale svetta “La Rocca”.
Noto come “il borgo dei Castelli” per il suo ampio circuito che ne conta oltre la decina, ci riporta, con i suoi scorci, all’ epoca medievale con le costruzioni in punti di avvistamento e difesa. La Rocca ne è un esempio ed è il nodo principale di questo complesso sistema di castelli e borghi fortificati, posti, nei secoli, a salvaguardia del territorio e la cui visita costituisce un itinerario di grande fascino. Nella chiesa dei Santi Antonio e Antonino e in quella dei Santi Terenziano e Flacco si può scoprire la storia antica di questo territorio, raccontata attraverso le sue pietre che, sin dall’epoca romana, vengono apprezzate per la qualità del materiale e il prestigio di lavorazione della manodopera locale. I romani lo chiamavano “loco petroso” per le ricche cave di pietra che ne hanno caratterizzato la conformazione e lo rendono, ancora oggi, celebre nell’antica arte degli scalpellini per la lavorazione della tipica pietra bianca e rosa.
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Prenota la tua esperienza, indossa il tuo visore e vivi un viaggio unico alla scoperta delle bellezze di un territorio, patrimonio inestimabile di arte e gusto: quello della Strada del Sagrantino!
Cosa aspetti?
Enjoy the Sagrantino Experience!
“Sagrantino cultural immersive experience”
progetto dell’associazione La Strada del Sagrantino
co-finanziato dal Por-Fesr 2014-2020 azione 3.2.1. Regione Umbria – bando sostegno progetti imprese culturali e creative
Troverai le postazioni per il tuo viaggio virtuale nella Sala Immersiva del Complesso Museale di San Francesco a Montefalco (Via Ringhiera Umbra, 6, 06036 Montefalco PG)
Consulta qui gli orari per rimanere sempre aggiornato: https://www.museomontefalco.it/accMusaTplModweb.asp
N.B. le postazioni presso la Sala Immersiva nel Complesso di San Francesco a Montefalco possono essere accessibili solo dai 13 anni compiuti in su.
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